2008
La complessità permane nella confusione, proprio quella che gli spazi di frontiera filtrano e rilasciano. È questa la considerazione che propone Tsibi Geva esponendo, proprio all’ingresso, una serie di grate metalliche dalle maglie “magiche”. Maglie che, sebbene di misure diverse, possono comunque venir saldate le une alle altre, come un unico segmento suddiviso al proprio interno. Segue lo stesso concetto di separazione ed esilio anche il fotografo Steve Sabella: attraverso photocollage multipli e modulari di soggetti identici (quali scatti di finestre, cortine e sbarre) l’artista ottiene un curioso, ipnotico effetto straniante, che sottrae senso raffigurativo alle proprie composizioni, amplificando l’insensatezza di alcuni dettagli.
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